Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Opera citata: PRV
De providentia
Das Leben als Krieg. Eine Leitmetapher bei Seneca und Lipsius
cenni alla diffusione della metafora militare tra i filosofi greci, sue ricorrenze in Seneca il quale vuole neutralizzarne il valore propriamente bellico per riferirsi, con essa, alla disciplina che regola il cosmo e alla fermezza interiore; fortuna di tale concezione in alcuni scritti di Lipsio, in particolare nella Politica e nel De constantia, dove il riferimento ad una razionale disciplina etica poteva costituire un solido punto di riferimento durante un periodo di grandi incertezze religiose
L. ANNAEUS SENECA, Philosophische Schriften I. Dialoge I-IV, De providentia, De constantia sapientis, De ira, Ad Marciam de consolatione – Über die Vorsehung, Über die Standhaftigkeit des Weisen, Über den Zorn, Trostschrift an Marcia, lateinisch und deutsch, lateinischer Text von A. BOURGERY und R. WALTZ, übersetzt, eingeleitet und mit Anmerkungen versehen von Manfred ROSENBACH
Περὶ προνοίας, μετάφρασις Georgios Ath. Tourlides, εἰσαγωγή Konstantinos G. Niarchos
introduzione; traduzione greca di PRV.
Prière philosophique et transcendance divine. Le rôle de l’intériorité dans la religion de Sénèque (sur la base des Lettres à Lucilius)
linee del “culto filosofico” di Seneca (limitatamente a PST) che si esprime nel passaggio dalla liturgia pagana alla critica razionale; secondo la teologia senecana la virtù è il solo mezzo di comunicazione con la divinità e l’efficacia della preghiera umana si collega all’antinomia di determinismo e libertà; chi aspira alla saggezza e si rivolge all’ascesi spirituale vive in una tensione tra il principio cosmico al di fuori di lui e il fuoco divino che è in lui, tra ordine generale e ordine particolare; l’invocazione alla divinità si trasforma quindi in esortazione rivolta a se stesso, risultato di un’interiorizzazione della vita religiosa
Seneca’s Philosophical Writings; Naturales Quaestiones, Dialogi, Epistulae Morales
NTR è un punto di incontro tra la conoscenza scientifica e una ratio animi etica; DLG mirano all’educazione all’indifferentia intesa come auto controllo (anche psicologico); PST sono un percorso di autoformazione di fronte alle condizioni esterne
Strategie und Philosophie bei Seneca. Untersuchungen zur therapeutischen Technik in den “Epistulae morales”
indagine sulla stesura, tradizione, ordine di PST, ruolo del destinatario, adattamenti di S. al lettore del suo tempo; ricezione senecana della prassi terapeutica delle scuole filosofiche ellenistiche e suo sviluppo tra retorica e forme letterarie diverse da PST; PST come “corso di filosofia” per il controllo delle emozioni; il rapporto con Epicuro tra punti di contatto e superamento; analisi della terminologia filosofica di PST e della loro struttura
La météorologie dans les “Questions naturelles” de Sénèque
Indagine sulle NTR nella loro struttura composita e nei rapporti con la filosofia senecana. Oggetto delle NTR è la meteorologia, che studia i sublimia (fenomeni che si collocano nell’aria, tra cielo e terra), al contrario dell’astronomia che si occupa dei caelestia (fenomeni che riguardano le stelle) e di geografia e fisica che studiano i terrena (le acque, il suolo, le piante). Dopo una rapida indagine di tipo filologico, l’A. enuncia le teorie che condivide: le NTR furono pubblicate un libro alla volta per una fruizione indipendente, e la sequenza dei libri nell’opera va ricostruita come IVb, V, VI, VII, I, II, III, IVa. Analizza poi il metodo investigativo adottato da S., per affermare che conoscenza scientifica e sapere morale coesistono; quindi le NTR sono opera non di un maestro di fisica che cerca di ridurre i fenomeni a un tutt’uno, ma di un maestro spirituale. Infine avvicina le NTR a due opere della vecchiaia di S., PRV e PST per far emergere la trilogia: fisica, teologia, etica. In conclusione denuncia la necessità di uno studio delle NTR nella forma estetica
Catone e un’eco ovidiana (met. VIII, 185 s.) in Seneca (prov. 2, 10)
A partire da Renata Roncali (1997, 181), l’a. si sofferma su met. VIII 183 ss., in cui Minosse è presentato come signore assoluto che impedisce all’artifex esule di tornare ad Atene. Il confronto tra la variante attestata in clausola al v. 186 et licet armis e PRV 2, 9-10, in cui Seneca rappresenta Catone l’Uticense che esprime il suo rifiuto del compromesso col despota, nonché con PRV 5,10-11, dove Seneca ricorda il racconto ovidiano di Fetonte introducendo una variante non attestata altrove, inducono l’a. a sostenere la variante e a concludere che dietro la figura antitirannica di Dedalo si intravede un’allusione a Catone l’Uticense
L’enseignement de la philosophie à Rome
Integrare lo studio di Marrou (Histoire de l’éducation dans l’Antiquité, 6a ed. 1964, Paris, Seuil), che tralascia la trattazione dell’insegnamento della filosofia a Roma; uso delle testimonianze letterarie dalla Repubblica all’alto Impero; due fasi educative: l’insegnamento sistematico per i giovani e la “formation continue” destinata agli adulti per gusto personale; nelle scuole filosofiche si insegna una sola filosofia e non la storia della filosofia; la formazione filosofica di Cicerone e di S.; l’uso delle lectiones filosofiche, testimoniato da Gellio (Noct. Att. I,26,1-3); la disputatio come esposizione davanti a un pubblico numeroso (Plin., I,10,5); i praecepta, applicazioni pratiche di un sapere etico come base morale di PST; indubbiamente l’occuparsi di filosofia a Roma sarà appannaggio di poche persone e rimarrà “une vocation exceptionelle” (Marrou, op. cit., p.414, n.1)